Grotta Azzurra
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Le grotte dell'isola di Dino
Proseguendo verso ovest, troviamo la Grotta Azzurra (21 CB), rinomata in tutta la zona per il colore delle acque, è meta estiva di migliaia di turisti che vi possono accedere in barca, canoe e pedalò.
La particolarità dell’intenso colore azzurro è conseguenza delle grandi dimensioni della parte sommersa della grotta (mt 12) che permettono ad una notevole quantità di radiazione luminosa di penetrare fino nelle zone più interne. La cavità è costituita da un’unica grande sala allungata, con asse di quasi 140 metri, con le pareti che si allargano dalla verticale e che si sviluppa in direzione quasi parallela alla costa. Il lago interno, visitabile in barca, ha una lunghezza massima di 80 metri. Diversi sono gli speleotemi che tappezzano le pareti interne e la volta, sia nel tratto più interno sia in quello iniziale: stalattiti, mamelloni, colate alabastrine a tratti colorati da sali minerali e da escrescenze concrezionate da alghe e dalla volta pendono sottili stalattiti. Sono evidenti lungo le pareti emerse numerosi fori di litodomi (datteri di mare) cresciuti quando tutto l’ambiente era sommerso dalle acque.
La parte di grotta sotto l’ampio ingresso è popolata da madreporari arancioni (Astroides calycularis) che formano una fascia vicino al limite di marea, da briozoi merlettati e da gorgonie gialle. Dalla barca si vedono gruppi di guarracini neri (Chromis chromis) che si stagliano nel colore blù-turchese dell’acqua e vengono a mangiare qualche briciola di pane fino in superficie.
Si osservano branchi di salpe (Sarpa salpa), di occhiate (Oblada melanura), di mennole (Spicara maena), di triglie che cercano cibo nella sabbia del fondo (Mullus surmuletus) e non è raro incontrare dentici (Dentex dentex) e stadi giovanili di cernie (Epinephelus marginatus e E.costae).
Numerosi sono le orate (Sparus aurata), che stazionano nella grotta, forse perché sono attratti dall'ombra della roccia, e quindi sono lì per ripararsi dal sole o sono attratti dai vari colori e riflessi che ci sono. L’altezza della grotta varia per via della levigazione della roccia stessa. La parte interna orientata verso il levante è leggermente in penombra e la luce che penetra all’interno della grotta attraverso l’ampia apertura in aggiunta alla luce indiretta, riflettendo sul fondo le fanno assumere un colore azzurro verde rame, in contrasto con l’azzurro pastoso dei bordi interni. A “mezzogiorno” quando i raggi del sole vi entrano in perpendicolare la luminosità e la sua bellezza si manifestano al massimo del suo splendore. L’unica zona dove è possibile scendere a piedi, arrampicandosi con qualche difficoltà, è costituita da una sala in ripida risalita proprio di fronte all’ingresso: vi si alternano tratti di roccia corrosa con tratti di blocchi di crollo cementati. Sul fondo sono presenti blocchi di roccia derivati dal crollo di parti della volta poggiati sulla sabbia frammista a limo e bisogna far attenzione alla sospensione che si può sollevare pinneggiando vicino allo stesso.
Sul lato destro della parte subacquea si trovano delle piccole colonne di fusione su di un terrazzo a -10 metri davanti ad un piccolo grottino.
